lunedì 12 dicembre 2016

Step 25 - Sintesi finale

Siamo giunti alla fine di questo lungo percorso, formato da numerosi “step” in cui abbiamo cercato di definire il colore preso in esame da ciascuno di noi nelle sue molteplici sfaccettature.

Ecco che quindi è arrivato il momento di tirarne le somme, descrivendo, in sintesi, tutti i passaggi che mi hanno permesso di mettere a punto un’analisi approfondita, sotto diversi punti di vista, del colore che mi è stato assegnato: il celadon.

Innanzitutto, data la mia forma mentis, mi è sembrato opportuno dare una definizione dettagliata del colore al fine specificarne tutte le caratteristiche generare e soprattutto dal punto di vista intrinseco (STEP_1).

Nonostante il mio colore non sia particolarmente conosciuto, è stato comunque indispensabile proporne una traduzione in alcune delle lingue più parlate e non al mondo, come ad esempio, lo spagnolo, il francese, l’arabo, il cinese, ma anche il latino (STEP_2).

Nello STEP_3, è stata proposta un’analisi del celadon considerando le principali scale utilizzate nel mondo per la classificazione dei colori in generale, ovvero la scala RAL, il sistema Pantone e l’RGB.

Al fine di tangere i più svariati ambiti delle nostre culture, si è cercato di individuare il colore nel mito (STEP_4), in cui si è fatto riferimento alla mitologia greca, in particolare a Demetra (“Madre Terra”) dea dell’agricoltura, nutrice della gioventù e protettrice del matrimonio; seguono anche i collegamenti con la musica (STEP_5), con la scienza (STEP_6), con il cinema (STEP_7) in cui si è presentato il colore come sfumatura del verde, con la chimica (STEP_14) in cui il colore si è materializzato nella fiamma e con le arti pittoriche (STEP_18).

Il celadon è stato anche associato alla saggezza popolare (STEP_8), inteso come verde, in alcuni proverbi italiani, ma anche alla pubblicità (STEP_15), in cui è stata presa in esame quella riguardante la Olivetti S.p.a. e al design (STEP_16).

È stato anche importante capire come il colore viene usato oggi per identificare la sfera emotiva e per guidare le nostre menti alla sola vista di un simbolo, un emblema (STEP_10), la moda, di cui ho proposto un abito color celadon della stilista Vera Wang (STEP_20) e l’architettura (STEP_22), portando come esempio la lamina impiegata dagli islandesi per costruire le loro case.

Si è cercato un documento rappresentativo del celadon (STEP_11), un fumetto, in cui comparisse il termine “verde” (in quanto il celadon non è stato trovato) (STEP_13) e un “elemento” culinario color celadon, come la muffa che appesta i cibi (STEP_12).

Ho pensato al verde, sfumatura del celadon come un colore “selvaggio”, ponendolo in relazione con il colore della liturgia e della speranza (STEP_23), e alla fine di questo step ho creato una nuvola riempiendola di parole che portassero alla comprensione del colore in questione (STEP_24).

Il celadon, inoltre, parlando in prima persona, ha descritto la sua particolare natura ed il suo essere inusuale e quasi sconosciuto per molti (STEP_19), ma ben rappresentato da alcuni, tra cui Umberto Bossi, analizzato nello STEP_21.
Lo STEP_17 si è proposto di verificare la presenza del celadon in un brevetto, riguardante la generazione dello smalto di tale colorazione, ed infine, a conclusione di questo percorso, è stato realizzato un abecedario che assegnasse ad ogni lettera dell’alfabeto un termine direttamente relazionato alla sfera semantica del celadon (STEP_9).

Il color Celadon mi ha permesso di intraprendere questo percorso che ha arricchito il mio bagaglio culturale, grazie al fatto che mi sono ritrovato ad esplorare degli ambiti nei quali non avrei mai pensato di addentrarmi.

Grazie!


Step 17 - Il colore nel Brevetto

TECNOLOGIA PER LA GENERAZIONE DEL COLORE CELADON ATTRAVERSO LA COMBINAZIONE DI ARGILLA E PETUNTSE:



L'invenzione descrive una tecnologia di produzione per la generazione dello smalto color Celadon, attraverso la combinazione di argilla e petuntse. La tecnologia comprende:

  1. molding, modellando l’argilla e pressando la petuntse nella creta bianca;
  2. fettling
  3. biscuit firing
  4. glazing decoration, realizzando un processo di  smaltatura del vetro ceramica che comprende:

a) selezionando lo smalto celadon di colore verde-prugna, riempiendo la ceramica con lo smalto per mezzo di una paletta, mettendolo in piedi per 2 minuti finché lo strato di smalto sulla ceramica abbia un certo spessore;
b) effettuando aerazione;
c) rimuovendo accuratamente lo smalto in eccesso sulla superficie esterna della ceramica con l’aiuto di un pennello-spugna;
d) spruzzando lo smalto per aumentare lo spessore dello strato di smalto.

5. encastage and sintering. La parte in argilla ha una semplicità primitiva, lo stile è solenne e si presenta ruvido al tatto. La parte principale dello smalto celadon dà una fresca, fine e trasparente sensazione di giada. 


Dettagli di questo brevetto:

Numero di pubblicazione     CN105541407 A
Tipo di pubblicazione        Application
Numero domanda CN 201510897835
Data di pubblicazione 4 May 2016
Data di archiviazione 8 Dec 2015
Data di registrazione     8 Dec 2015
Inventori 吴小萍
Assegnatario originale 丽水学院




Step 24 - La "nuvola del colore"




Il Drago  ricopre un ruolo egemone nella mitologia cinese in particolare e nei miti dell’Asia Orientale in generale. Per questo motivo, non stupisce che, spesso, il Drago Cinese sia preso a modello archetipico per il Drago asiatico.

ll drago, è sempre stato importante per i cinesi come simbolo e come motivo decorativo nell’arte e nelle feste popolari.

Il celadon, colore oggetto d’indagine, è, inoltre, materializzato nell’antica arte ceramica cinese, per cui il piatto con il drago è senza dubbio il connubio perfetto per rappresentare il colore e le sue origini.

Step 23 - Un colore "selvaggio"

Conoscere il significato dei colori può rivelarsi molto utile perché attraverso di essi a volte si riesce a comunicare più che con le parole. Ogni colore può avere un’influenza sull’umore, l’espressione e le sensazioni di ognuno di noi proprio perché viene associato da alcune connotazioni positive e negative. La loro interpretazione varia nel corso del tempo o in base ai differenti popoli e ad essi viene attribuito da sempre un merito e un valore peculiare.
Ma in sintesi perché il verde viene associato alla speranza? Intanto possiamo dire che verde deriva dal latino virdem e significa vivo, vivace, ed è senz’altro il colore che più rappresenta la natura, la rinascita e la vita stessa, specialmente se viene associato al blu e al marrone (cielo e terra) e quindi dà un effetto di solidità e di fermezza; è, inoltre, un colore che rappresenta la propria autostima, la perseveranza, la staticità dei valori nonché la prevedibilità. È risaputo che principalmente è nella simbologia cittadina che viene accostato alla fortuna e soprattutto alla speranza.
La speranza ci porta sempre a pensare in un cambiamento orientato ad aspettative positive, a qualcosa che ci rimetta in piedi, che ci rivitalizzi. Quindi la speranza non è quasi mai associata e indirizzata alla negatività, da qui per l’appunto l’unione con il verde che è vita. 
In riferimento alla speranza, è utile fare un tuffo nella mitologia greca e, in particolare al mito del vaso di Pandora. Questo racconta che Zeus aveva affidato a Epimeteo un vaso, o in altre versioni una scatola, che conteneva tutti i Mali dell'Universo. Ovviamente gli aveva raccomandato di non aprirlo mai. 
Un giorno Pandora, con curiosità tutta femminile, aprì il vaso per sbirciare dentro e lasciò fuggire i Mali, che resero il mondo com'è oggi. Sul fondo del vaso rimase solo la Speranza, nella forma di un uccellino verde. 

Di qui l'associazione verde - speranza.


Un’altra connotazione cromatica riferita al colore verde, potrebbe essere l’uso che se ne fa nella liturgia. 
Il verde, già simbolo della speranza, della costanza nel cammino e dell’ascolto perseverante, indica la vita nel suo aspetto di quotidianità e ferialità.
Il sacerdote indossa abiti verdi per le Messe del *Tempo Oridinario*, sia nella Domenica, sia durante la settimana. 

Questo colore è usato per maggior tempo durante l'anno, in quanto si usa per tutte le messe che non siano celebrazioni di feste o solennità.
Nei restanti giorni, è da utilizzare solo il colore verde, perché  si tratta di un colore “a metà tra il rosso, il nero e il bianco”. Il viola può sostituire talvolta il nero e il giallo può sostituire, in particolari casi, solo il verde.

Fonte: agendalugano; radiospada.

Step 22 - Il colore in architettura



Reykjavik è una città fredda, ma non è vero che è grigia. E’ una città è colorata di per sé perché tetti e case sono un arcobaleno di colori! La maggior parte è rivestita di lamiera colorata. 
Gli islandesi iniziarono ad importare lamina di ferro dall’Inghilterra a partire dal 1870. All’inizio era impiegata principalmente per i tetti ma presto venne utilizzata anche per rivestire e proteggere le pareti in legno. Camminando in centro si trovano colori e case stupende!

Step 21 - I protagonisti




Umberto Bossi (Cassano Magnago, 19 settembre 1941) è un politico italiano, già senatore della Repubblica ed europarlamentare, ora deputato della Repubblica, fondatore del movimento politico Lega Nord per l'indipendenza della Padania (di cui è stato segretario federale fino al 5 aprile 2012), è stato Ministro delle Riforme per il Federalismo.

È stato eletto per la prima volta al Senato nel 1987 (X legislatura), fatto per il quale ancora oggi è soprannominato, in lombardo, il Senatùr. Dal 1992 ha ricoperto per sette volte la carica di deputato. 
Per quattro volte ha ricoperto la carica di parlamentare europeo.
È entrato nel governo per la prima volta nel 2001, quando fu nominato Ministro per le Riforme Istituzionali e la Devoluzione nel Governo Berlusconi II.
Il 5 aprile del 2012, a seguito dello scandalo della distrazione di fondi del partito a favore della sua famiglia, ha rassegnato le dimissioni da segretario della Lega Nord, carica che aveva assunto nel 1989. 
Dopo questi fatti ha ricoperto un ruolo più marginale all'interno del partito, del quale è comunque Presidente.
A partire dal 1996, il colore è stato adottato dalla formazione politica italiana Lega Nord, che intendeva così rivendicare la presunta identità celtica degli abitanti della pianura padana.

Step 20 - I colori della moda

“Un’ode all’Opera di Parigi”: così è stata definita l’anticipazione della collezione primavera-estate 2012 della stilista newyorkese Vera Wang

Nota soprattutto per abiti da sposa, ha studiato Storia dell'Arte alla The Chapin School e alla Sorbona di Parigi, città in cui ha iniziato ad avvicinarsi al mondo della moda.  Ha collaborato con la rivista Vogue ed è, in seguito diventata direttore di design per Ralph Lauren. Nel 1990 ha aperto il suo salone di moda al Carlyle Hotel di New York.




La collezione presenta undici modelli ispirati alle ballerine di Degas con il tulle, padrone incontrastato e i colori nelle sfumature più tenui ed insolite. Gli abiti della linea non discostano dai dettami della cerimonia ma hanno tuttavia quel tocco di originalità che contraddistingue lo stile di Vera Wang.Dai tradizionali bianchi e avorio ai più insoliti celadon, tortora fino a sfumature di un verde spento, tenue, che ricorda le foglie appena essiccate in autunno. I volumi sono ampi, come da tradizione per la stilista americana che mette il suo marchio di fabbrica sottolineando il punto vita di ogni abito con le caratteristiche fasce colorate.











Step 19 - Anatomia di un colore

Io sono il color Celadon.
Non è molto facile descrivermi, data la mia natura alquanto particolare. Ma esisto, e in quanto tale sono importante. Io servo!

Sono un pigmento acquamarina pallido; posso quindi definirmi come un colore secondario, una sfumatura tra il verde, colore della natura e l’azzurro, del cielo. 

Potrei sembrare, a prima vista, un colore insolito, poco ordinario e privo di fama, ma con che colore definireste la comune muffa che appesta limoni e arance? 
Ecco, la risposta sono io: Celadon!

Purtroppo sono molto sottovalutato dalle civiltà occidentali ma, in quelle orientali vengo apprezzato così tanto da ricoprire un posto rilevante nell’arte delle porcellane. 
Sono infatti il colore del rivestimento di un particolare tipo di ceramica, prodotta, originariamente, in Cina.

Le antiche civiltà cinesi mi apprezzavano molto e mi esaltavano definendomi come “il meglio che ci sia”. 


Step 18 - Le arti pittoriche



"Lo stagno delle ninfee, armonia verde” dell’artista francese Claude Monet è un dipinto ad olio su tela delle dimensioni di 89,5 x 100 cm, realizzato nel 1899 e conservato nel Musée d’Orsay di Parigi.


Nel quadro, ammiriamo quasi esclusivamente la superficie stagnante di un acquitrino in cui si riflettono le frasche ed i fiori circostanti, mentre sulla superficie di questo specchio dai mille colori, possiamo intravedere isole di ninfee le cui corolle predominano sulle verdi foglie galleggianti. Si può ammirare il ponticello che attraversa il lago e la superficie delle acque scandita dallo scalarsi delle foglie di ninfee. Le scene sono caratterizzate ciascuna dalle tonalità dominanti tra cui: rosse, gialle, verdi o azzurre.



venerdì 9 dicembre 2016

Step 16 - Nel design

Il celadon è un tipo di ceramica, proprio della Cina e dell'Estremo Oriente, tipico della Corea del periodo Goryeo (918-1392), che utilizza una vetrinatura (cioè uno smalto vetroso) verde o blu-grigia traslucida. Le ceramiche celadon dell'epoca Goryeo (o Koryŏ) sono gli oggetti d'arte coreani più conosciuti al mondo. Si trovano tuttavia celadon primitivi in Cina, dove fu inventato nella regione di Yue, nel bacino del Chang Jiang, e altri di epoca posteriore. Il celadon è particolarmente apprezzato in Asia, perché permette di ottenere il colore della giada, la pietra sacra per eccellenza.
I celadon devono il loro nome, utilizzato per la prima volta in Francia, al caratteristico colore verde pallido, che in francese si indica appunto con céladon. La parola a sua volta deriva da Céladon, personaggio di un romanzo "preziosista" del 1607, L'Astrea, il cui costume di pastore era ornato di nastri verde chiaro.
Il romanzo L'Astrea d'Honoré d'Urfé fu scritto in un periodo in cui i prodotti qingci dei laboratori cinesi di Longquan acquistavano popolarità in Francia: il colore delle porcellane cinesi fu allora paragonato alle vesti di Céladon e questa associazione è rimasta, ripresa poi in altre lingue occidentali. Fonte: wiki.


Step 15 - Pubblicità




Dimensione: riprodotto su una cartolina


Anno1954

Soggetto: "Olivetti" portatile Lettera 22

CreatoreRaymond Savignac



Olivetti S.p.A. è una società del gruppo Telecom Italia che opera nel settore dell'informatica. In passato è stata una delle aziende più importanti al mondo nel campo delle macchine per scrivere, da calcolo e dell'elettronica.
Guidati dall'Ufficio Sviluppo e Pubblicità i prodotti vennero affiancati da una comunicazione grafica e d'impresa che rafforzò e spinse ulteriormente la cultura su cui Olivetti poneva le sue fondamenta.
I primi manifesti vennero realizzati da Marcello Dudovich, che lasciò però il campo a Giovanni Pintori che curò la grafica pubblicitaria e istituzionale nel periodo 1938-1968, al quale si affiancò più tardi Egidio Bonfante.
In particolare durante la trentennale collaborazione con Giovanni Pintori (art director dell'Ufficio Tecnico di Pubblicità), la comunicazione e la grafica Olivetti attirarono l'attenzione internazionale diventando oggetto di culto e trovando spazio in importanti esposizioni in tutto il mondo: New York (MoMa 1952), Berlino (1954), Giappone (1954), Parigi (Louvre 1955), Londra (1959).

giovedì 8 dicembre 2016

Step 14 - Chimica

IL SAGGIO ALLA FIAMMA:
Il Saggio alla fiamma è un metodo per riconoscere alcuni elementi chimici tramite la colorazione caratteristica che danno alla fiamma che li scalda.
Sullo stesso principio si basano i fuochi d'artificio.



Si basa sull'emissione di luce a determinate frequenze da parte degli atomi di un campione, eccitati per via termica.
In pratica, una piccola quantità di campione – o di una sua soluzione in acido cloridrico – viene posta su un filo di platino (o di nichel-cromo), solitamente tenuto tramite una bacchetta di vetro, e immersa nella fiamma ossidante del becco di Bunsen. L'utilizzo di acido cloridrico permette la reazione di doppio scambio con i sali da analizzare, portando alla formazione di cloruri che si osservano meglio durante lo svolgimento della colorazione alla fiamma.
Si parte dalla base della fiamma caratterizzata da una temperatura minore (circa 300 °C) e che permette di osservare i cationi che necessitano di energia minore per essere osservati, fino ad arrivare alla zona di fusione (caratterizzata da temperatura di circa 1400 °C) dove si osservano i cationi restanti, del II gruppo e dei metalli di transizione che necessitano di energia maggiore.
Gli atomi del metallo presenti nel campione, che grazie all'energia termica sono passati a uno stato eccitato, conferiscono alla fiamma un colore tipico, dal quale se ne deduce la presenza. Il colore è dato dallo spettro di emissione dello ione.
Il fenomeno è dovuto infatti ad eccitazioni elettroniche e alle relative riemissioni radiative da e per orbitali atomici, che essendo ad energia quantizzata, corrispondono a salti di energia discreti ben precisi e dipendenti dall'elemento considerato, secondo la nota equazione di Planck: E = hν, in cui ν è la frequenza corrispondente al salto elettronico di energia E. Ogni elemento emetterà più radiazioni elettromagnetiche che sommate tra loro daranno alla fiamma la colorazione tipica percepita dall'occhio umano. 
Fonte: wiki.

IL RAME:


Il rame è l'elemento chimico di numero atomico 29. Il suo simbolo è Cu.
Con ogni probabilità il rame è il metallo che l'umanità usa da più tempo: sono stati ritrovati oggetti in rame datati 8700 a.C. Il nome italiano deriva dal latino parlato aramen (parola già attestata nel 950) per il tardo aeramen, un derivato della voce latina aes che significa "rame" o "bronzo", nomi conservati in altre lingue di origine indoeuropea.
Solo più tardi viene sostituito (Plinio) dalla parola cuprum, da cui deriva il simbolo chimico dell'elemento. In epoca romana la maggior parte del rame era estratta dall'isola di Cipro, realtà che veniva sottolineata con il termine aes Cyprium, "rame o bronzo di Cipro".
In epoca romana infatti non si faceva differenza tra il rame puro e il bronzo, la sua lega più importante ottenuta con l'aggiunta di stagno.
Il colore della fiamma che riscalda il rame è tipicamente verdastro.
Fonte: wiki.

Step 13 - Il colore nel fumetto


Non essendo riuscito a trovare esattamente la parola celadon, propongo di seguito una vignetta in cui viene esplicitamente citato il colore verde (green).

Lanterna Verde è il nome di diversi personaggi dei fumetti pubblicati dalla statunitense DC Comics.
Il Corpo delle Lanterne Verdi è un corpo di polizia spaziale soprannominato anche i Cavalieri dello Smeraldo che ha il compito di mantenere l'ordine nell'universo e di fronteggiare i pericoli che ne minacciano l'esistenza.

Step 12 - In cucina

Formazione di funghi saprofiti o parassiti microscopici che si sviluppano perlopiù sui cibi deteriorabili, conferendo agli stessi un colore biancastro o verdastro e il caratteristico odore sgradevole. Fonte: corriere.it.



La presenza di muffa è quasi sempre segno di un cibo avariato, anche se in alcuni casi le muffe sono oggetto di una coltivazione precisa: nella produzione di alcuni formaggi, come il gorgonzola, il Roquefort o lo Stilton, e per la produzione di antibiotici derivati dalle naturali difese contro i batteri.